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Bolletta gas: indicazioni per leggerla in maniera corretta

di wp_10775924

Bolletta gas: dal al 1 gennaio 2016 la bolletta del gas deve rispettare alcuni requisiti imposti dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). In questa guida alla lettura della bolletta del gas si soffermeremo su alcuni aspetti fondamentali:

  • informazioni relative ai costi ed ai consumi fatturati
  • modalità di pagamento usata ed estremi della bolletta
  • dati del cliente e fornitura
  • elementi periodici, ossia tutti gli avvisi o informazioni relative ad aggiornamenti tariffari o delle normative correlate.

Nella parte centrale della bolletta è possibile verificare quanto gas metano è stato consumato e quali costi sono stati addebitati. Se non sono state effettuate delle letture da un incaricato della società fornitrice e non si è provveduto di persona a comunicare una lettura recente del contatore (operazione nota come autolettura), i consumi saranno stimati sulla base dei dati riferiti ai mesi e agli anni precedenti. La quantità di gas consumata è ottenuta dalla differenza tra la lettura del contatore all’inizio e alla fine del periodo di riferimento e deve essere sempre scritta esplicitamente.

Le voci di spesa che troveremo sempre in bolletta sono:

  • Spesa per la materia gas naturale (composta da una quota fissa che si paga indipendentemente dal consumo e da una quota energia che si paga a seconda del consumo)
  • Spesa per il trasporto e gestione del contatore (composta da una quota fissa e da una quota energia relativa al gas consumato)
  • Spesa per oneri di sistema (Accise, IVA e Addizionale regionale)

Queste tre voci racchiudono tutte le componenti che, sommate, vanno a costituire il prezzo finale della bolletta. I costi di trasporto, gestione contatore e oneri di sistema sono decisi dall’Autorità e non variano da un gestore all’altro. A distinguere un’offerta dall’altra sono i costi inclusi nella spesa per la materia gas naturale.

Quanto si paga in media di gas? Quanto costa un Smc di gas? Qual è la quota fissa gas?

Il costo medio unitario della spesa per la materia gas naturale è un valore, espresso in euro per standard metro cubo, calcolato come il rapporto tra l’ammontare della voce Spesa per la materia gas naturale e gli Smc effettivamente consumati. Poiché questo valore include tutte le spese commerciali addebitate dal fornitore oltre al prezzo del gas metano, si tratta di un utile strumento di paragone della convenienza di operatori differenti.

Il costo medio unitario della bolletta è un valore calcolato come il rapporto tra quanto complessivamente dovuto al fornitore e il gas metano consumato espresso in Standard metri cubi.

Perché i dati di cliente e fornitura sono importanti?

Le informazioni relative a intestatario e fornitura non possono mai mancare. Si tratta di nome, cognome e codice fiscale dell’intestatario nel caso di utenza domestica o ragione sociale, partita IVA nel caso dei contratti intestati ad una persona giuridica. Sono i dati che permettono di identificare univocamente il titolare della fornitura di gas naturale, cioè colui al quale saranno indirizzate le fatture. L’intestatario è associato direttamente al codice PDR della fornitura per cui solo lui (oppure un suo delegato) è autorizzato a richiedere un cambio di fornitore qualora volesse passare ad un diverso operatore. Per modificare l’intestatario senza interruzione nell’erogazione del gas è necessario eseguire una voltura.

L’indirizzo di recapito della fattura è quello a cui sono recapitate le bollette. Se la fornitura si riferisce ad un’abitazione di residenza, questo dato coinciderà con l’indirizzo della fornitura, ma è sempre possibile farsi recapitare le bollette ad un indirizzo differente. Il tipo di mercato a cui appartiene la tariffa in vigore deve essere sempre chiaramente identificabile. Sia esso il servizio di tutela o il mercato libero.

Spesso trascuriamo questi dati quando leggiamo la bolletta del gas, ma le informazioni sull’intestatario e sulla fornitura possono influenzare il costo finale della bolletta o permettere l’identificazione di eventuali errori che possono ritardare le procedure di cambio operatore se non intercettati per tempo.

Quali dati influenzano il prezzo finale della bolletta del gas?

Il gas ha dei costi di distribuzione e trasporto che variano significativamente in funzione dell’area geografica.

Un altro fattore dovuto sempre alla geografia del territorio, che potenzialmente può influire sul prezzo finale del gas, consiste nella diversa densità che il metano manifesta in condizioni di temperatura e pressione differenti.

Questo fa in modo che per fornire la stessa energia sotto forma di calore sia necessario un volume di gas diverso per abitazioni situate ad altitudini differenti o in zone climatiche differenti.

Per fare in modo che tutti gli utenti paghino lo stesso prezzo, a parità di calore fornito, sono stati introdotti i coefficienti P e C, che permettono una conversione della quantità di gas consumato dal metro cubo (che varia a seconda della zona geografica) allo standard metro cubo, valore uguale per tutti i consumatori.

Estremi della bolletta e principali modalità di pagamento utilizzate

Per ‘estremi della bolletta’ si intendono tutti i dati che permettono di identificare in modo univoco la bolletta del gas, come il numero della fattura, il periodo di riferimento e la data di emissione. Queste informazioni si trovano nell’intestazione o in un’area ben visibile sul primo foglio della fattura, affinché sia possibile verificare subito quale bolletta stiamo analizzando.

La modalità di pagamento associata al proprio contratto di fornitura gas deve essere sempre specificata. Le principali modalità di pagamento accettate dai fornitori di energia elettrica sono l’addebito diretto su conto corrente e il bollettino postale. Il dato relativo alla scadenza del pagamento indica, invece, il giorno entro cui la bolletta deve essere pagata.

Cosa sono gli elementi periodici

Il dettaglio dei consumi degli ultimi dodici mesi deve comparire in bolletta almeno una volta all’anno. L’ARERA ha imposto questa regola con l’obiettivo di permettere all’utente di visionare uno storico dei suoi consumi. Tra gli elementi periodici ci sono poi la data di attivazione della fornitura, che è sempre presente nella prima bolletta dopo un cambio di offerta o fornitore e le informazioni relative all’assicurazione gas attiva sulla propria fornitura. Le informazioni periodiche sono importanti perché ci offrono una visione più ampia riguardo al nostro contratto di fornitura e alle nostre abitudini di consumo.

Ogni quanto arriva la bolletta del gas

Nel mercato di tutela la bolletta viene inviata:

  • ogni 4 mesi se si tratta di consumi fino a 500 metri cubi all’anno
  • ogni 2 mesi per consumi tra 500 e 5.000 metri cubi all’anno
  • ogni mese per consumi superiori ai 5.000 metri cubi all’anno

Tuttavia nel mercato libero ogni fornitore può stabilire per contratto una periodicità differente.

Cosa fare in caso di bolletta non pagata

Se la bolletta non viene pagata entro la data di scadenza, il fornitore ha diritto ad inviare un sollecito di pagamento. Possono essere richiesti anche gli interessi di mora. Se la morosità si protrae, il fornitore si vedrà costretto a sospendere l’erogazione del gas.

Quanto tempo devo conservare la bolletta

La bolletta va conservata per 5 anni dalla data di pagamento. Superato questo periodo, le bollette vanno in prescrizione e il cliente non è più tenuto a dover dimostrare il pagamento effettuato.

Come risparmiare sulla bolletta del gas?

Nella bolletta del gas l’importo da pagare per il servizio di fornitura si compone principalmente di tre voci:

  • la spesa per la materia gas naturale
  • la spesa per il trasporto e la gestione del contatore
  • la spesa per oneri di sistema

La spesa per la materia gas naturale è la voce che incorpora il costo vero e proprio del gas metano consumato, ma tutte e tre le componenti dipendono in larga parte dalla quantità di gas naturale prelevata dalla rete di distribuzione. Ne consegue che per abbassare l’importo della bolletta è indispensabile ottimizzare i propri consumi.

Differenza tra prezzo fisso e indicizzato

Le offerte gas del mercato libero possono essere raggruppate in due grandi categorie: le offerte a prezzo fisso, in cui il prezzo della materia prima gas è fisso ed invariabile per un numero di mesi determinato in fase di sottoscrizione (la maggior parte dei contratti propone prezzi bloccati per 12 o 24 mesi), oppure le offerte indicizzate, in cui il prezzo della materia gas naturale varia mensilmente seguendo l’andamento del prezzo all’ingrosso del gas metano.

Chi ha sottoscritto una tariffa indicizzata riceverà periodicamente notifiche sull’andamento del mercato del gas. Le tariffe a prezzo fisso sono utili per bloccare il prezzo del gas, soprattutto se è in vista un aumento del costo del gas!

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